Che cosa resta dell'onore

di Redazione Fui

Con un testo elegantemente costruito, Francesca Giardini ci invita a riflettere su un concetto non più molto in uso nella nostra società: “l’ onore”.
 

Dov’è finito il senso dell’onore e che cosa si definisce oggi in base all’onore?

Azioni militari, duelli, delitti, comportamenti pubblici, prestigio sociale, servizi alla comunità ne distinguevano diverse tipologie: categorie alle quali ogni cittadino poteva aspirare o non aderire, e nelle quali si trovavano azioni da premiare o da sanzionare.

Un tempo il senso dell’onore circoscriveva sia ciò che era “possibile” sia ciò che era “impossibile”, ma oggi le regole sociali hanno subito delle trasformazioni così profonde che è difficile capire che cosa resta di un precetto morale che ha retto il comportamento di generazioni intere, secolo dopo secolo.

Se un senso profondo dell’onore indicava come era opportuno comportarsi, oggigiorno, chi mantiene e promette la sua “parola d’onore”? Che cosa fa veramente onore a una compagnia o una società? Essere “disonorato” è veramente equivalente al “perdere la faccia”?

Alla domanda “a che cosa serve l’onore oggi?” Giardini risponde che “l’onore è una risorsa immateriale di grande importanza, che può essere interpretato come un generale diritto al rispetto e al riconoscimento all’interno di una certa comunità, oppure può essere un valore definitorio dell’individuo”, ma che in generale del senso cavalleresco e di quello aristocratico resta ormai ben poco.

Per riscoprire questo valore e come organizzava non solo la nostra società ma anche quelle di altre culture, non resta che lasciarsi condurre dalla narrazione. Chissà che da un concetto “vintage” non possano essere riscoperte radici utili al vivere in comune.

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